8°CONGRESSO NAZIONALE ITALF-2°CONGRESSO NAZIONALE LIO
Roma, 26-28 settembre 2024

QUADRI ECOGRAFICI A CONFRONTO


INTRODUZIONE/SCOPO DELLO STUDIO
La diagnosi di Lipedea puro, malattia eredo-familiare, infiammatoria, cronico-degenerativa ed invalidante, si basa sull'esame clinico, tuttavia l'esame ecografico tridimensionale (3D) tissutale risulta molto utile nella valutazione della struttura del tessuto adipo-fasciale.
In questo studio, la diagnostica ecografica 3D ha portato alla scoperta di importanti caratteristiche dell’adipo-fascia nel Lipedema, precedentemente non evidenziate utilizzando l’ecografia bidimensionale (2D).

MATERIALE E METODI
Si è deciso di applicare la diagnostica ecografica 3D nella valutazione tissutale del Lipedema utilizzando un'adeguata sonda (17MHz) posizionata direttamente sulla cute, con scansioni longitudinali-trasversali su punti marker costanti. Lo studio è stato condotto su pazienti con Lipedema puro (60 stadio I, 42 stadio II e 20 stadio III - tipo 3), tutte donne non obese, di età compresa tra 18 e 62 anni, arrivate al Centro Studi Pianeta Linfedema. Il coinvolgimento venoso o lminfatico (esame obiettivo e valutazione con Eco-color-doppler) era assente in tutte le pazienti.

RISULTATI
In tutti gli stadi clinici la diagnostica ecografica 3D, come il 2D, ha evidenziato una normale rappresentazione ecografica del complesso epidermide-derma ed un aumentato spessore del tessuto sottocutaneo dovuto all'ipertrofia dei lobuli adiposi separati da setti connettivali ispessiti, chiaramente evidenziabili rispetto all’ecografia 2D nelle cui immagini appaiono adesi. Inoltre i lobuli adiposi disomogenei mostrano chiaramente con il 3D una aumentata anecogenicità all’interno dovuta, secondo l’autore, alla presenza di fluido in parte libero e in parte legato ai glicosaminoglicani in forma gel. Negli stadi II-III si è notato un progressivo aumento dell'ecogenicità tissutale dovuta alla di fibrosi della fascia poco evidenziabile con l’ecografia 2D. In tutti i casi è risultata assente la componente fluida libera nel tessuto sottocutaneo, ma evidente una aumentata anecogenicità lungo la fascia superficiale e profonda dovuta a fluido non libero, ma legato alla fascia stessa (studio sperimentale effettuato dall’autore).

DISCUSSIONE/CONCLUSIONI

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Abstract